Diritto all'immagine, alla riservatezza e risarcimento danni: il caso Sony (Cass. 367547/2021)
Si è sentito parlare a lungo del caso Sony in cui una donna a passeggio con l'amante veniva ripresa dal video di Gigi D'Alessio diffuso poi a livello nazionale.
Con una storica pronuncia la Corte di Cassazione ha dato ragione alla donna riconoscendo il risarcimento danni per violazione del suo diritto alla riservatezza.
Dunque, i Giudici di Legittimità hanno riconosciuto i danni patiti da quest'ultima per la diffusione dell'immagine non autorizzata.
Infatti, la mancata autorizzazione, la circolazione del video nel territorio di residenza della danneggiata, e il fatto che da tale video fosse stata resa visibile la sua relazione extraconiugale, sono elementi idonei a integrare la violazione del diritto della donna, con conseguente diritto a risarcirne il turbamento d'animo e la sofferenza patita dalla vittima.
La sentenza ha fatto scalpore anche alla luce degli esiti del primo grado, ove il Tribunale di Benevento aveva escluso il risarcimento ritenendo:
- il consenso tacito dallo sguardo fugace della donna alla telecamera;
- ad ogni modo, non necessario il consenso trattandosi di ripresa in luogo pubblico ( e richiamando la legge sul diritto d'autore).
La Cassazione ha quindi ricondotto la vicenda nella previsione codicistica di cui all'art. 10 c.c. con applicazione dei relativi strumenti di tutela.
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